martedì 19 settembre 2017

I gruppi elettronici della bicicletta e la dipendenza del ciclista.

Se penso che un sistema elettronico può annullare il piacere di cambiare il rapporto e il potere della mente di decidere quando e come farlo, mi incazzo e penso che l'uomo ha deciso di annullare la capacità di autodeterminazione per consegnarsi ad un futuro da interdetto necessitato ad una assistenza tecnologica alla stregua di un incapace. La tecnologia può tanto per l'uomo, può aiutarlo, può anche salvarlo, ma può anche renderlo incapace, e ancor peggio farlo smettere di sognare. Queste tre funzioni del sistema Di2, ma anche del sistema concorrente EPS, sono incredibili per la funzionalità, ma altrettanto limitative dell'esperienza su strada e dell'emozione-abilità. Un ciclista esperto non sa che farsene, un ciclista non esperto, usandole, non imparerà mai a pedalare, e ad essere un vero ciclista; un esperienza limitata non è un esperienza, è una non esperienza. Usate pure il vostro fantasmagorico gruppo elettronico, ma commutatelo, in modo che siate voi a decidere come cambiare, magari alla velocità massima e soprattutto a decidere di imparare a farlo, cioè a cambiare secondo il terreno e secondo le condizioni meteo e le condizioni atletiche. E ricordate che anche l'elettronica può errare, e se erra, a questo punto tanto vale che lo facciate da soli, così almeno imparerete dagli errori, e gli errori servono a questo, ma solo agli uomini, non al computer, quello lo devi resettare, aggiornare e perdere tempo a farlo, invece di pedalare. E' appena il caso di precisare che in questo post non c'entra nulla la questione cambio elettrico o cambio meccanico, ognuno sceglie quello che vuole. Superfluo osservare che i gruppi meccanici ed elettronici di oggi funzionano tutti ottimamente, purché installati e registrati da un buon meccanico ( lo preciso per evitare di fare innervosire coloro che vogliono fare polemiche sulla superata questione cambio elettronico-cambio meccanico). E' evidente che il significato del post va oltre la questione cambio elettronico, e riguarda l'annosa questione l'uomo schiavo della tecnologica. L'uomo non deve alienare la sua volontà, deve comandare la tecnologia altrimenti non solo continueremo a perdere posti di lavoro, ma non ci saranno più persone capaci di governare il mondo; le persone devono riprendersi completamente la vita.  Saluti ciclistici.


13 commenti:

  1. Parole sante Claudio io amo e trovo il cambio meccanico più che soddisfacente
    Anzi direi di più secondo me una vera bici racing deve avere anche i cavi esterni come la mia amata supersixevo

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    1. Ottima considerazione il cavo esterno del cambio all’altezta Del fodero destro garantisce cambiata fluida. Saluti ciclistici

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    2. Ciao Claudio. Grazie per il Tuo commento. Saluti ciclistici.

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  2. Gent.mo Claudio,
    è la prima volta che mi trovo in disaccordo con un tuo articolo. Io sono passato da un ottimo DA9000 ad un incredibile DA9070.
    La cosa che mi stupito maggiormente - nell'uso del cambio elettronico - è stata l'estrema fluidità di funzionamento e la perfezione, nel replicare centinaia e centinaia di volte, dell'innesto catena/pignone.
    Da quando uso il cambio elettronico la concentrazione mentale è tutta indirizzata verso lo sforzo neuro-muscolare, non ho più quel fastidioso "black out" che mi portava a distogliere l'attenzione e pensare se l'azionamento del meccanismo fosse stato perfetto.
    Con il cambio elettronico l'attenzione non cala, una volta premuto il pulsantino si ha la certezza che catena e pignone siano perfettamente allineati e pronti per produrre il massimo risultato "cinematico".

    Due parole anche sui sistemi di cambiata Syncro e Semi-Syncro. Dubito che siano utili soprattutto in gara ma, quando si organizza la classica uscita con i compagni di pedalata, sapere che il sistema programmerà le scalate per favorire - sempre e comunque - una continuità nello sviluppo metrico del rapporto...è una bella comodità.

    Spenderei anche una parola sulle possibilità di analisi date dalla centralina D-Fly: scaricare il file a fine giro e verificare come e quante volte si è azionato il cambio, i bpm collegati ad una determinata combinazione corona/pignoni, quanto tempo si è utilizzato un determinato rapporto (anche in relazione a pendenza e cadenza) lo trovo un esperienza completa che aumenta il livello di autodeterminazione/analisi della mia "prestazione" ciclistica.
    Avere la possibilità, da appassionato di motori e F1 in particolare, di poter dedicare un po' del mio tempo all'analisi dei dati post uscita...è un lusso che mi piace concedermi.

    Con immutata stima
    Alessandro P.

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    1. Ciao Alessandro. Il post come ho scritto ed evidenziato " ....non c'entra nulla la questione cambio elettrico o cambio meccanico, ognuno sceglie quello che vuole. Superfluo osservare che i gruppi meccanici ed elettronici di oggi funzionano tutti ottimamente, purché installati e registrati da un buon meccanico...". Dunque l'esatto significato del post era il seguente: " L'uomo non deve alienare la sua volontà, deve comandare la tecnologia altrimenti non solo continueremo a perdere posti di lavoro, ma non ci saranno più persone capaci di governare il mondo; le persone devono riprendersi completamente la vita. ".
      Detto questo come hai scritto, Tu sei un appassionato di F1 e ciò che scrivi pertanto non mi sorprende. La bicicletta da corsa non è una macchina da F1 è una bicicletta. Punto. Volete metterci l'elettronica sopra. Bene. Fatelo pure. Ma non scordate e prima ancora ove necessario imparate, a cambiare, ad ascoltare le sensazioni del corpo e quindi a conoscerlo, in modo che non sarà un computer a cambiare per voi, ma la vostra capacità ed esperienza.
      Un ultima cosa. Fai bene a concederti " un lusso" quello dell'elettronica, giusto, anzi sacrosanto, ma questo non cambia, non può cambiare, il senso predetto del post. Continua a seguirmi e a commentare. Saluti ciclistici

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    2. Alessandro grazie infinite per la stima. Saluti ciclistici

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    3. Claudio grazie della risposta, si il senso del tuo post era ed è chiaro. Magari l'elettronica potrà migliorare qualcosina nella nostra vita e, perché no, anche nell'andare in bici. Ma come sottolinei tu le sensazioni, quelle non filtrate, ci danno maggiori soddisfazioni.

      A presto

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    4. Ciao Alessandro. Non devo aggiungere altro, al tuo commento, il giusto compendio al mio post, con il quale hai dimostrato di averne colto il significato, scritto da chi come te, pur essendo innamorato dell'elettronica, nonchè ciclista, ha saputo cogliere il significato, al di là della propria opinione . Grazie per averlo scritto. Mi piace molto. Saluti ciclistici.

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  3. Ciao Claudio
    Ho intenzione di assemblare una bici nuova, bella, ma soprattutto competitiva senza dove andare con la moda o con il marketing come dici tu. Per quanto riguarda la questione disco o rim la tua opinione e posizione è chiara. Ma come la vedi tu a riguardo del cambio elettronico o meccanico? Il marketing oramai è chiaro la direzione che ha preso e cosa vuole offrirci. Insomma la mia domanda ad uno esperto e che non va con la moda come te è se dovresti assamblarti una bici personale, sceglieresti un cambio elettronico con freni rim con i loro pro e contro oppure il cambio classico meccanico? Io sono molto indeciso e mi piacerebbe tanto sapere la tua opinione a riguardo!
    Mille grazie e saluti ciclistici

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    1. Ciao. Se dovessi scegliere come assemblare una bici personale opterei per il meccanico, prenderei Shimano Dura Ace 11v ( usato o gli ultimi disponibili sul web) o un Campagnolo Super Record 12 V ( con opzione Record 12 speed); prenderei il Campy 11v perché durante il mio test, il cambio si sregolava spesso. I motivi della scelta del gruppo meccanico ? La semplicità e l'affidabilità. Ti faccio un esempio. Il gruppo elettronico per quanto siano collaudati e migliorati, hanno e avranno un limite: l'elettronica. La batteria e i componenti elettronici possono guastarsi all'improvviso soprattutto quando sono molti usati; e immagina allora di trovarti con la tua bici alla moda montata con l'elettronico che ti fa pure il "caffè", lontano da casa, o sulle Alpi, in un giorno d'estate e magari non riesci a chiamare un amico che ti venga a recuperare in quel punto lontano del mondo perché non c'è segnale! Oppure se riesci a farti recuperare, il negoziante non ha il componente nuovo o la batteria da montarti, ma li deve ordinare. Cosa faresti soprattutto durante le ferie ? Immagina pure che hai portato con te la batteria di riserva, ( peso in più e soprattutto dove la metti ?! ) e devi togliere la batteria danneggiata, sapendo che il reggisella deve essere regolato in modo preciso altrimenti comprometti l'altezza sella con l'effetto che potresti allungare troppo le fasce muscolari e prenderti una contrattura o infiammazioni muscolari e addio allenamento per tanto tempo, e quindi non hai il metro e la livella con te; e immagina anche che per togliere il reggisella non hai con te il martello di plastica e lo sgrippante che i meccanici usano per sbloccare il reggisella che come tu sai dopo tanto tempo si "inchioda" nel senso che la sporcizia lo "incastra" nel tubo verticale; immagina tutto questo e dimmi se sceglieresti un gruppo elettronico. Comunque se sei un ciclista che pedali tanto scegli il meccanico, ora e sempre, se sei un pedalatore che passa il suo tempo nei negozi di bici o davanti ai bar, vai di elettronico, così la bici è più figa per fare le foto, con i cavi tutti integrati e il gruppo visto alle corse alla TV. In buona sostanza il ciclista deve e vuole pedalare il più tempo possibile, quindi non deve perdere tempo dal meccanico per questioni che possono essere evitate. Sia chiaro; non ho detto che i gruppi elettronici non siano affidabili; ho detto solo che il meccanico è il più affidabile. Un componente meccanico non si muove per effetto di un impulso elettronico, ma solamente per un tensione meccanica che passa attraverso solo un cavo di acciaio. Più semplice di così !!! Quelli che usano l'elettronico, magari ti diranno che non ne possono fare più a meno e in effetti è vero perché è un piacere sentire quel rumore tecnologico, ziiiiiii ziiiii, quel rumore crea dipendenza; però quelli che usano il meccanico ti diranno che cambia perfettamente e molto veloce più di uno Sram elettronico, e ci pedalano sereni e senza costi aggiunti, oltre ovviamente alle guaine e ai fili che vanno cambiati una volta all'anno ma solo se ci fai 15000/2000 km e se sei uno smanettone; il gruppo meccanico ti impara a cambiare il rapporto giusto; è da ciclisti esperti . Saluti ciclistici.

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    2. Per cortesia scrivi il tuo nome nel commento, la prossima volta; non si paga e non mi piace rispondere ad uno sconosciuto. Saluti ciclistici.

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  4. Ciao Claudio
    Scusami tanto, sono Ennio dalla Svizzera. Di solito il nome appare nell'indirizzo con la data. Grazie mille per il tuo consiglio. Sei stato come sempre chiarissimo. Fino adesso mi sono trovato con i tuoi consigli sempre benissimo. Ad esempio con le ruote Schmolke SL45C come anche con il rullo fluttante. Sulle Schmolke provero i cuschinetti Ceramicspeed e ti faro sapere. I miei amici non capiranno piu il mondo se mi presento con un bici con cambio meccanico e freni a pattino ha ha!!!
    Nuovamente grazie e a presto Ennio

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    1. Caro Ennio, grazie per i tuoi commenti. Forse avrai usato Safari; la prossima volta prova a postare i commenti con Google Chrome e vediamo se apparirà anche il tuo nome. Comunque i tuoi amici dovrebbero imparare da te e scoprire che esiste un mondo reale lontano dal marketing che promette il nulla. Saluti ciclistici.

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