mercoledì 6 aprile 2016

La partnership Trek-Carbon Conversions ricicla il carbonio.



In un mondo seppellito da rifiuti industriali, lo smaltimento e persino il riciclo sono diventati nevralgici per la sopravvivenza del pianeta. Inevitabilmente tutte le produzioni industriali sono coinvolte dalla necessità di smaltire e riciclare i prodotti avanzati (di scarto), quelli difettosi e danneggiati. Ovviamente la questione interessa anche l'industria della bicicletta, in particolare, la produzione del carbonio, che rappresenta la maggiore produzione del settore. Superfluo osservare che il settore ciclistico è indissolubilmente legato al carbonio. l'unico materiale che consente di realizzare prodotti leggeri, robusti ed efficienti. E' appena il caso di precisare che un telaio leggero significa maggiore velocità a parità di watt. Se questo dato incontrovertibile è stato tradotto in realtà nell'industria della bicicletta, non è stato altrettanto fatto nell'industria dell'auto, incapace di realizzare su larga scala, auto effettivamente moderne e ancor di più, indipendenti dal petrolio; del resto come disse Ford, l'inventore dell'auto, una invenzione è tale solo se tutti ne possono godere. Sulle strade vedo solo carrettoni inquinanti venduti ai comuni mortali, molto spesso in sovrappeso ed indebitati per acquistarli, a prezzi troppo alti e non corrispondenti all'effettiva qualità. 
A questa crescente richiesta del mercato, la quasi totalità dei marchi, risponde in maniera inadeguata, attraverso l'invio in discarica, con evidenti costi sia in termini di utilità economica per la produzione, sia in termini di impatto ambientale, con evidente incidenza sull'inquinamento. La Trek, uno dei pochi produttori di quello che vende,  ha invece costituito una partnership con la Carbon Conversions. In buona sostanza dalla sede di Wisconsin (USA), la Trek invia annualmente 27 tonnellate di rottami alla Carbon Conversions, rottami costituiti da prototipi, telai e componenti non rispondenti allo standard qualitativo, quelli danneggiati e difettosi, materiale composito di scarto ( pelli utilizzate nella produzione degli stampi). 

Dal canto suo, la Carbon Conversions riceve il predetto materiale di scarto, nel suo impianto di 4600 metri quadri, ubicato a Lake City nella Carolina del Sud (USA). La finalità del suddetto impianto è quella di tenere il materiale di scarto lontano dalla discarica, che rappresenta il cimitero della produzione industriale, annoso problema, volutamente irrisolto dall'industria, società umana, per essere riciclato in nuovi prodotti. L'imperativo costante del nuovo millennio è tutto deve essere riciclato per la sopravvivenza del pianeta. E così tre camion pieni del materiale di scarto vengono inviati dalla Trek verso la ridente località di mare della costa statunitense. Ma come viene trasformato lo scarto dalla Carbon Convertions ? Mediante un sistema brevettato, il carbonio viene separato dagli altri materiali come la resina epossidica e le vernici per essere tagliato in pezzi più piccoli di 3 cm e poi inviati in un forno, ad emissioni controllate che funziona tramite il meccanismo di pirolisi elettricamente riscaldata, che elimina qualsiasi cosa che non sia carbonio grezzo; a sua volta, il carbonio grezzo, estrapolato, viene mescolato nell'acqua che si trova in enormi vasche in acciaio inossidabile, e tramite fluidodinamica computazionale, brevettate dalla Carbon Conversions, i piccoli pezzi di carbonio sono infine modellati in stampi preformati in carbonio, pronti ad essere trasformati di nuovo, in componenti e telai nuovi di zecca ! Quindi non meravigliatevi se il vostro telaio Trek nuovo di zecca, ultimo modello del più recente catalogo, potrebbe essere stato realizzato con il carbonio riciclato dal vostro precedente telaio Trek, sostituito in garanzia ( i telai Trek sono garantiti a vita, e non è un caso) o dal telaio di Cancellara o di altro corridore della Trek Segafredo, distrutto in una tappa del Tour de France !

Tenendo fede allo spirito della Carbon Conversions, anche le scorie del processo di riciclo, vengono riciclate a sua volta. E così, le vasche ( le stesse che un tempo erano utilizzate da una birreria), sono svuotate e pulite, l'acqua recuperata per essere riutilizzata nel prossimo processo di creazione degli stampi in carbonio presagomato.





Nulla si disperde nell'ambiente; tutto si crea per il prossimo impiego dell'industria del settore: componenti sottostrutturali per automobili ad elevate prestazioni, strumenti per scafi in fibra di carbonio per competizioni nautiche, kayak, canoe e pagaia, e finanche occhiali da sole in fibra di carbonio, solo per fare alcuni esempi. Quindi quando acquisterete un telaio nuovo di zecca o un componente ( ruote manubrio attacco manubrio eccetera), di qualunque marca, non è detto che il carbonio dal quale trae forma e sostanza, sia originario ( cioè completamente nuovo) o derivato dal processo di riciclo; e dunque può accadere che potreste acquistare un prodotto nuovo realizzato con materiale riciclato, da non confondere con gli smartphone o pc rigenerati. 
La vasca dove il carbonio grezzo estrapolato viene mescolato all'acqua

Alla domanda perché la quasi totalità dei  produttori, invia gli scarti in discarica, rispondo con una dato semplice ma chiaro: inviare in discarica costa 0,02$ al chilo,  per riciclare la spesa aumenta a 0,13$.
Ma tutti possono fare riciclo del carbonio, non solo la Trek, persino i ciclisti. Per cui se avete un vecchio telaio o componenti in carbonio, non gettateli via, ma inviate un messaggio e carbonrecycling@trekbikes.com per sapere come dare una seconda vita alla tua bici. 
Saluti ciclistici 

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