martedì 26 agosto 2014

La chiesa dell'autostrada del Sole.

La bicicletta e' anche occasione per fare cultura. Ci sono luoghi (ed opere) da conoscere per la  bellezza e per l'intrinseco valore artistico, come la chiesa di san Giovanni Battista, comunemente chiamata la chiesa dell'autostrada del Sole. Fermatevi ad ammirarla, viaggiatori e ciclisti erranti. Questa costruzione architettonica è stata realizzata su progetto dello scomparso Giovanni Michelucci, architetto, urbanista toscano, ideatore della stazione ferroviaria di Firenze, Santa Maria Novella. Si trova presso l'aerea di servizio di Firenze Nord dell'autostrada del Sole, A1 Roma-Milano, nel territorio del comune di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. E' stata commissionata dalla società autostrade, per commemorare, quanti lavoratori persero la vita, nella realizzazione della strada che collega l'Italia. La chiesa è stata costruita in quattro anni (1960-1964). La sua forma architettonica richiama la forma di una tenda, evocando il cammino del popolo di Dio. La chiesa è riconosciuta, capolavoro di arte moderna. Visitata recentemente, nel mezzo del cammino che mi riportava a casa, è stata occasione di profonda riflessione. Al suo interno un percorso articolato, e la sensazione che la struttura abbia una proiezione infinita; dall'esterno non filtra nulla, solo il rumore dei passi; subitanee emozioni, nella scoperta degli interni, ed ovunque avvertivo la presenza di un disegno architettonico, capace di una straordinaria evocazione, non solo del divino, ma anche del sentimento umano, fattosi dolore e sacrificio. Il cemento bianco di Sardegna dei muri perimetrali, le colonne che ricordavano i basamenti ed i pilastri dell'autostrada, la figura asimmetrica rispetto al tetto, la cui copertura è realizzata con il rame, i marmi, le vetrate in dalles e ferro, il bronzo delle quattro porte istoriate e gli altorilievi, la rendono unica e straordinaria. L'arredo artistico è prezioso e variegato: le porte sono state realizzate da Fazzini, Venturini, Biggi e Pirrone; il crocifisso opera del Vivarelli, gli altorilievi sono di Greco e Crocetti, mentre i mosaici sono di Saetti e del Montarini. La navata è di impressionante imponenza: assume una forma cruciforme con colonne che salendo si ramificano, evocando una luce diafana, come quella divina, che prende infinite direzioni. Nel suo interno, la chiesa si dirama in diversi corridori, e sembra di perdersi, come nel cammino della vita terrena; ma è solo un illusione, in quanto si giunge nel lungo e largo corridoio, che inizia dalla porta di ingresso. Percorrendo uno di questi corridori, giunsi al battistero, a cui si accede anche dall'esterno: fonte circolare monolitico in granito con bassorilievi di Manfrini. Avvertii  la sensazione di entrare in una dimensione diversa e lontana dall'altare, in verità distante e coperto dalla formidabile collocazione delle pareti. Tutto è imponente, e tale deve essere, per potere evocare la complessità e la grandezza della realizzazione della costruzione autostradale; come l'organo composta da 1600 canne e l'altare ispirato alle Nozze di Canne costituito da un altorilievo realizzato dal Biancini.  
Mi sento sommessamente di rendere un tributo al capolavoro del Michelucci, con parole pensate di riflesso durante la recente visita: "O viandante, fermati a riflettere sul tuo cammino e a cercare la Luce."











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