martedì 10 dicembre 2013

Nella vita gli esami non finiscono mai. L'esame del lattato eplicometrico.

Molti ciclisti in questo periodo hanno già iniziato la preparazione per la nuova stagione. Alcuni si affidano al "fai da te", altri invece preferiscono affidarsi a preparatori qualificati, assistiti da medici dello sport. 
Alcuni preparatori, per valutare la soglia anaerobica, usano il test Conconi, un test universale, forse datato, che si concretizza nella classica (curva) deflessione della linea retta, che mette in relazione frequenza cardiaca e l'intensità dell'esercizio (watt). Nel punto della deflessione si individua la soglia lattacida. Secondo gli esperti, il limite del test Conconi sta nel fatto che in molti soggetti l'andamento della frequenza cardiaca in funzione dell'intensità dell'esercizio, non permetterebbe di identificare un punto di deflessione, in modo certo, e per tale motivo, oramai la maggioranza degli addetti ai lavori, preferiscono misurare la quantità del lattato nel sangue, ad intervalli di tempo prestabiliti, durante un test incrementale, che determina la soglia aerobica ed aerobica, in funzione della frequenza cardiaca, lattacidemia  e potenza (watt). Il test  Conconi, secondo gli esperti, in un soggetto sedentario, sarebbe anche rischioso per l'impegno cardiaco richiesto durante le misurazioni e comunque darebbe risultati confusi. 
Dunque la nuova frontiera è l'esame del lattato. Il test si svolge con step incrementali da 5 secondi con incrementi tra i 20 e 25 watt; al termine di ogni step, 1 secondo di recupero. Al termine di ogni step, si preleva del sangue dal lobo dell'orecchio o dal polpastrello. Il sangue prelevato viene analizzato con un apposito strumento, simile a quello che misura la glicemia. Il risultato indica la lattacidemia. A quel punto il dato estrapolato dal/dai campione/i biologico/i viene elaborato secondo i parametri suidicati, dal quale si ricava la curva della lattacidemia, con il quale si riesce a misurare in modo esatto, il picco del lattato e  i tempi di smaltimento durante il recupero. Durante il prelievo del sangue, occorre fare attenzione a non contaminarlo con il sudore.

Macchina tra le tante in commercio, utilizzata nell'esame del lattato
il prelievo del sangue durante l'esame del lattato

Test del lattato
test conconi

Ma cos'è l'acido lattico ematico o lattato presente nei muscoli ? In termini semplici, il lattato viene prodotto naturalmente, principalmente dai globuli rossi e dai tessuti muscolari. Il corpo umano possiede un sistema di difesa per proteggersi dall'acido lattico, e può riconvertirlo in glucosio, grazie all'attività del fegato. Il cuore lo metabolizza a scopo energetico. L'acido lattico viene smaltito ogni 2/3 ore: il 65% dell'acido lattico viene convertito in anidride carbonica e acqua; il 20% in glicogeno; il 10% in proteine; il 5% in glucosio. Erroneamente si pensa che i dolori muscolari avvertiti il giorno dopo un intenso allenamento, siano provocati dall'acido lattico. In verità la causa è da ricercare  nelle micro lacerazioni muscolari che provocano infiammazioni. I rimedi naturali sono il magnesio, il bicarbonato e il carbonato di sodio. Per completezza occorre precisare che nuovi studi hanno dimostrato che il principale responsabile dell'acidità ematica è lo ione idrogeno. 
Altro esame importante è quello plicometrico. Serve per misurare lo spessore delle pliche cutanee in vari parti del corpo, per valutare lo stato nutrizionale. Le pliche cutanee sono espressione del pannicolo adiposo sottocutaneo. Esso viene misurato con un apposito misuratore, il plicometro, in sette punti : tricipite, torace, petto, ascelle, sottoscapola, soprailiaca, addominale e cosce. L'alimentazione è fondamentale per la salute e la forma fisica; l'allenamento dunque non può prescindere dal  peso corporeo. Pensare alla soglia aerobica ed anaerobica, tralasciando la dieta alimentare, è del tutto inutile. L'assunzione di sostanze alimentari non adatte in termini quantitativi e qualitativi, per il nostro corpo, è come usare della benzina con un numero di ottani bassi per la nostra cilindrata. Un ciclista deve avere una dieta personalizzata, stilata con un esperto, previa analisi del sangue. 

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